Sciopero della scuola il 23 maggio
Primo punto il rinnovo del contratto
Il 23 maggio tutti lavoratori della scuola incroceranno le braccia per l’intera giornata. Lo hanno annunciato in piazza FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS durante l’affollatissimo presidio delle Rsu davanti al Parlamento.
Tante le ragioni della protesta. La prima è il contratto collettivo, fermo da 7 anni, senza il quale il potere d’acquisto di chi lavora nella scuola si è ridotto di circa 220 euro mensili. E ancora il Governo si ostina a negare lo stanziamento necessario, nonostante avesse annunciato l’avvio dei rinnovi dopo l’accordo sui comparti.
La scuola, nonostante i continui proclami, sta vivendo una stagione difficile e piena di incertezze. Le assunzioni di cui si vanta il Ministro erano un atto dovuto e il concorso in atto sta suscitando molte polemiche e malumori tra gli insegnanti come è emerso da tante testimonianze pubblicate sui giornali. E intanto sono fermi i concorsi per dirigenti scolastici e Dsga. Restano aperti i gravi problemi di carichi di lavoro fuori controllo, dei tanti precari rimasti fuori, del personale Ata quasi cancellato dall’agenda governativa. Tutti temi sollevati giovedì mattina in piazza dai sindacati.
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Cordialmente
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